
- Cos’è la propoli
La propoli deriva da alcune sostanze resinose emesse dalle piante sulle gemme e gli apici vegetativi. Questa sostanza è prodotta dal sistema linfatico e serve per proteggere dagli agenti esterni la pianta stessa. Si tratta di una resina naturale, gommosa, balsamica, ricca di oli essenziali e componenti. Questa sostanza è diversa per ogni specie vegetale e viene prelevata ed elaborata dalle api. Queste la lavorano con saliva e cera e l’arricchiscono con enzimi, trasformandola in propoli.
Nell’alveare viene usato per diversi scopi, in primis come barriera naturale per restringere l’ingresso del nido, così facendo lo proteggono dagli agenti esterni. Ma non solo! La propoli ha proprietà fungicide e antibatteriche. In sostanza, le api lo usano per disinfettare l’interno dell’alveare ed ogni elemento estraneo ad esso.
- Consistenza e diversità dei vari tipi di propoli
Gli alberi preferiti dalle api per la produzione di propoli sono molti. Tra questi ci sono: pioppo, betulla, ontano, carpino, platano, prugno, ciliegio, abete, pino, olmo, salice, quercia. Si tratta di specie vegetali molto diverse tra loro, che crescono in ecosistemi differenti. Per questo motivo non esiste solo un tipo di propoli. Le caratteristiche fisiche e i contenuti variano a seconda delle specie bottinate, parliamo innanzitutto di odore, sapore e colore. Ad esempio, il colore varia dal giallo-verde (prevalenza di pini), al rossastro (prevalenza di pioppi), fino al nero (prevalenza di betulle). E in mezzo a queste variazioni, com’è ovvio, ci sono numerose sfumature.
L’odore, molto aromatico, varia in base alle sostanze resinose che ci sono nella pianta. Il sapore può essere acre e amaro, così come può essere dolce.
La consistenza invece è variabile in funzione della temperatura di utilizzo. Grezza, prelevata a freddo, risulta dura e friabile. Ma appena la si manipola diventa duttile, sempre più malleabile man mano che la temperatura si avvicina ai 30 C°. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, mentre a 65-70 C° fonde.
- Cosa contiene
Per gli stessi motivi appena accennati, l’esatta composizione chimica della propoli è molto variabile a seconda della zona di raccolta. Dagli studiosi viene ipotizzata una composizione indicativa, che tiene conto dei componenti principali rilevati in studi fatti in diverse parti del mondo. Ossia:
- 50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici, acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulici cumarici)
- 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni)
- 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di oli essenziali
- 5% di polline
- 5% di sostanze organiche varie, tra cui i più importanti sono i flavonoidi (crisina, galangina, isovanilina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kemferide, sakuranetina); acido benzoico, caffeico, ferulico; alcool cinnamico; minerali (alluminio, calcio, cromo, rame, ferro, manganese, piombo, silice); vitamine del gruppo B, vitamina C ed E
- Proprietà
Una delle peculiarità della propoli è la grande ricchezza di flavoinoidi, ossia i pigmenti vegetali.
Si tratta sostanze molto preziose, che per le piante svolgono una duplice funzione: protezione e stimolo di importanti funzioni metaboliche.
I flavonoidi conferiscono alla propoli la maggior parte delle sue proprietà antimicrobiche. Ad esempio, flavonoidi quali la galangina (di cui sono ricchi i boschi di latifoglie) e la pinocembrina (proveniente dai boschi di conifere), sono sostanze dotate di azione batteriostatica. Quelli ricchi di sakuranetina, invece, hanno una spiccata attività antifungina.
Anche altre sostanze di natura aromatica rafforzano le proprietà battericide e antifungine delle propoli. Queste sono, ad esempio, l’acido benzoico, l’acido ferulico, l’acido caffeico e lo xanterolo,
Altre proprietà della propoli sono quelle:
- Antivirali
- Cicatrizzanti
- Immunostimolanti
- Vaso-protettive
- Antiossidanti
- Antiacide
Tutte queste proprietà hanno fatto sì che, nei secoli, questa sostanza venisse considerata una farmacia naturale.
- Come si usa la propoli
Per uso umano la propoli può essere assunta innanzitutto in forma grezza, mettendola in bocca e lasciandola sciogliere.
Può inoltre essere usata pura, in polvere, unita all’acqua o al miele.
Nella maggior parte dei casi viene però usata la tintura madre, che si ottiene lasciando macerare la propoli nell’alcol etilico, anche perché è stato studiato che la preparazione alcolica è quella che più di tutte riesce a trasferire le proprietà di questo prezioso elemento prodotto dalle api.
- L’uso della propoli in agricoltura biologica
Per le sue proprietà fungicide e antibatteriche la propoli può essere usata in modo proficuo anche in agricoltura.
Questa sostanza, infatti, rientra tra i prodotti di uso consentito in agricoltura biologica, come potenziatore delle difese naturali delle piante.
Il suo utilizzo è indicato per prevenire le malattie crittogamiche degli alberi da frutto, ossia causate da funghi. Nello specifico parliamo di oidio, bolla del pesco, virosi e batteriosi, corineo, gommosi, ticchiolatura, marciume del colletto dei fruttiferi e delle ortive.
Per gli attacchi di parassiti invece, l’uso della propoli si è dimostrato efficace contro: afidi, aleurodidi, cicala sputacchina, cocciniglia cotonosa, elateridi, larve terricole, metcalfa, minatori fogliari, mosca dell’olivo, mosca della frutta, nematodi.
In agricoltura, inoltre, è possibile impiegare preparati a base di propoli per proteggere le piante da agenti atmosferici, proprio come avviene in natura. E’ utile ad esempio contro danni da grandine, gelate, colpi di calore.